Atti di emulazione: definizione e requisiti giuridici

L’emulazione è un abuso di potere che può ledere la libertà altrui. Come funziona e come ci si può proteggere da comportamenti illegali?

I rapporti con il vicinato, inteso anche come all’interno di un condominio, sono motivo di frequenti dissapori se non delle vere e proprie controversie. Per evitare l’insorgere di simili discordie, la legislazione italiana ha introdotto un articolo per regolare certi comportamenti. Sto parlando dell’emulazione, contemplata dall’articolo 832 del Codice Civile. Di cosa si tratta precisamente? In questa pagina vedremo in dettaglio in cosa consiste il diritto di emulazione e in che modo può essere applicato per la buona convivenza con i vicini e i condomini.

Emulazione: cos’è

L’emulazione si applica nell’ambito nel diritto della proprietà privata. Per definizione, l’emulazione rappresenta “un qualunque atto compiuto dal proprietario di un bene che non abbia altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri“. Atti di questo genere sono severamente vietati e il relativo illecito è sancito dall’articolo 833 del Codice Civile. In caso di atto compiuto, il proprietario è tenuto al risarcimento del danno oppure, ove possibile, al ripristino della situazione precedente all’atto.

Questa decisione è connessa direttamente all’illegalità dell’atto non autorizzato.

Per capire al meglio il concetto di emulazione, ti riporto alcuni esempi molto semplici e concreti che sono spesso causa di liti. Un proprietario è libero di fare ciò che vuole nel suo fondo, ma non deve ledere in alcun modo la libertà altrui. Può succedere, tuttavia, che un proprietario decida di mettere a dimora delle piante che coprono la vista ai vicini. In questo caso, molto probabilmente, non è stato rispettato il limite di piantagione e il vicino è, di fatto, disturbato dalla presenza delle piante. Il vicino, in tal modo, non ha più la luce che aveva prima della messa a dimora della pianta. Un caso analogo, può essere la costruzione di un muro di protezione. Questo deve essere eretto secondo i parametri di legge e a una distanza tale che non disturbi il vicino. Quest’ultimo, infatti, potrebbe avere delle finestre che non avrebbero più la funzione originaria in quanto oscurate dal nuovo muro. E questi sono solo alcuni degli esempi più classici. L’emulazione si verifica anche quando, in un condominio, un soggetto decide di mettere delle piante in vaso che oscurano la visibilità del vicino.

Requisiti

Per far sì che sussista l’emulazione, occorre specificare che ci siano dei requisiti ben precisi. A tal proposito, esistono due orientamenti giurisprudenziali. Il primo, molto diffuso, considera l’esistenza dell’emulazione in presenza di due condizioni. La condizione soggettiva rappresenta l’intenzione di nuocere o creare molestia ad altri oppure la condizione oggettiva. Quest’ultima rappresenta piuttosto la totale assenza di utilità dell’atto. In questo caso subentra anche una terza opinione che esula l’aspetto soggettivo e vede nel comportamento del proprietario e nell’assenza di utilità i presupposti necessari dell’atto emulativo. Il secondo orientamento, al contrario, considera sufficiente la consapevolezza di provocare un danno o una molestia.

A prescindere dal tipo di orientamento legislativo e dai comportamenti del proprietario, l’emulazione può essere applicata solo nell’ambito del diritto di proprietà, del possesso e dei diritti di godimento del fondo.

Come tutelarsi

Il Codice Civile ha ovviamente pensato anche a come tutelare i soggetti la cui libertà è stata lesa meditante atti arrecanti molestie. In particolare, l’articolo 833 riporta quanto segue: “Nessuno può esercitare il proprio diritto in contrasto con lo scopo per cui il diritto medesimo gli è stato riconosciuto”. In riferimento ai requisiti citati in precedenza, “il diritto non accorda la sua protezione se non ad atti umani che abbiano una qualche utilità”.

Alla luce di questi aspetti, la soluzione migliore per una convivenza ottimale è la comunicazione e l’armonia. Chi scrive sa bene che queste semplici regole di educazione e rispetto sono alla base dei rapporti civili. Bisogna comunque vedere anche l’altro della medaglia. E il mondo, è proprio vero, è bello perché è vario. Avere quindi dei vicini o dei condomini rispettosi sembra quasi un miraggio, se non un sogno.

Come proteggersi da atteggiamenti di questo tipo? Tutto dipende, naturalmente dal tipo di emulazione. Riprendendo gli esempi di cui sopra, credo che azioni simili siano alquanto visibili. Se ci si rende conto del fatto durante la sua esecuzione, è possibile correre ai ripari chiamando le forze dell’ordine.

Esistono, tuttavia, altre casistiche che prevedono degli atti che potrebbero ledere o apportare molestie, fino a un certo limite. In questi casi, il proprietario deve chiedere autorizzazione scritta che il vicino approva sottoscrivendo un atto. A seconda del tipo di lavoro, si potrà stipulare un scrittura privata o un atto notarile se l’operazione andrà a modificare l’assetto della proprietà. Questo argomento avrebbe molto contenuto da approfondire in quanto chiamerebbe in causa anche l’aspetto del catasto.

Scritto da Roberto Spigarelli
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